È la cucina più scenografica, più spettacolare, più desiderata. Prima di decidere “voglio una cucina a isola” ecco le cose che devi sapere.

Quanto spazio ci vuole? Tanto ma non tantissimo.

Qual è l’ambiente migliore per una cucina a isola? Sicuramente serve uno spazio ampio, sia per dare la giusta importanza visiva all’isola, sia per dare a chi cucina la massima libertà di movimento. L’ideale è un open space con la zona pranzo che si apre sul living. Così la cucina a isola è perfetta.

La cucina a isola ama stare con le persone: a pranzo con la famiglia, a merenda con i bambini, a cena con gli amici. In questo tipo di cucina capita spesso che ci siano più persone contemporaneamente impegnate a preparare e cucinare. Considera quindi che tra l’isola e le basi a parete serve una distanza di 120 centimetri, per permettere la giusta libertà di movimento.

Però non temere, non c’è bisogno di avere una cucina di dimensioni monumentali: anche un ambiente di misure normali può essere impreziosito da una cucina ad isola. Questo vantaggio è dovuto a una concezione ancora più funzionale e intelligente, con l’isola che diventa piano di lavoro e di cottura, contenitore per dispensa, e spazio conviviale con il bancone snack che ospita la colazione, gli spuntini, anche i pasti principali per due-tre persone.

Come disporre gli elementi dell’isola?

Il blocco centrale in genere ospita il lavello, il piano cottura con la sua cappa e vari spazi per contenere, in genere dedicati alle stoviglie, per avere pentole e padelle a portata di mano. Non è detto che l’isola debba per forza essere colossale, può anche essere semplicemente costituita da lavello, piano di lavoro e cottura, senza il bancone. Una soluzione minimale che predilige gli spazi funzionali rispetto a quelli conviviali, che vengono delegati al classico tavolo.

Ton sur ton o multicolor?

Qui è assolutamente questione di gusto. Le dimensioni importanti dell’isola possono essere esaltate da un colore a contrasto con il resto della cucina a parete, oppure minimizzate utilizzando le stesse tonalità degli altri elementi. Esiste anche una terza via: l’isola monocromatica, neutra, e gli elementi a parete multicolori, che creano un piacevole movimento visivo.

La cappa: il design è centrale

Se nelle cucine in cui la zona fuochi è a parete la cappa spesso è invisibile e integrata nei pensili, nelle cucine a isola la cappa si fa protagonista, sospesa al centro dell’ambiente. Ecco che allora la cappa diventa un fattore di design, quasi una scultura che scende dal soffitto a interagire con le linee della cucina e dell’isola.

L’isola in piena luce

Anche l’illuminazione va pensata in funzione dell’isola, per dare luce diretta al piano di lavoro e di cottura. Dimentica il classico lampadario da cucina: qui puoi spaziare su soluzioni di design anche molto ardite e scenografiche, quelle che normalmente immagineresti solo nella zona giorno. Perché lo spirito della cucina a isola è proprio questo: essere il trait d’union fra la cucina e il living. Infatti gli elementi a parete, liberati dalle incombenze di lavello e piano cottura, prendono sempre più le sembianze delle composizioni modulari della zona giorno. Una cucina come un salotto, praticamente.

La cucina a isola è perfetta per chi:

-ha tanto spazio in cucina

-vuole la soluzione esteticamente più gradevole

-ama cucinare in compagnia

-organizza spesso momenti conviviali

-può spostare gli attacchi di gas, luce e acqua in corrispondenza dell’isola

Perché sì

La posizione centrale nell’ambiente cucina permette di mantenere un contatto visivo con la zona living creando un’interazione con gli ospiti. Molto meglio che cucinare da soli mentre gli ospiti aspettano in sala da pranzo!

Il piano dell’isola si rivela utile sia come superficie d’appoggio per la preparazione, sia come bancone per la colazione o un aperitivo fra amici. Ma se siete una famiglia numerosa, sappi che sarà difficile sedersi in 5 a mangiare ogni giorno al bancone dell’isola: ecco perché accanto all’isola è sempre necessario il classico tavolo, forse meno scenografico, ma sicuramente più funzionale nella vita quotidiana quando si è in tanti.

Perché no

La cucina a isola non si installa da sola; ha bisogno di un progetto ad hoc, e di soluzioni tecniche precise. Quindi è da evitare se devi sostituire una cucina lineare e non vuoi fare lavori di muratura per spostare gli attacchi di luce, gas e acqua.

Riassumendo: non crea problemi in una casa nuova o in una ristrutturazione completa, diventa decisamente più impegnativa in caso di sostituzione di una cucina esistente di diversa impostazione.

L’isola centrale destinata alla zona lavoro e cottura diventa il centro d’attrazione della cucina. È il vecchio concetto del “focolare” intorno al quale si radunava la famiglia e i suoi ospiti, reinterpretato in chiave contemporanea e di design.

Sicuramente una scelta importante, in termini sia di progettazione sia di impegno economico, rispetto a una cucina di stampo tradizionale, ma che ripaga questi sforzi con una bellezza fuori dal comune, e un effetto wow che si ripete a ogni sguardo. Ogni giorno della tua vita.

Immagina la tua nuova cucina a isola!